Rimini | Holding a bilancio dimezza la base d’asta per la vendita delle reti del gas
Nemmeno quella di stamani è stata una commissione semplice e breve. Si è parlato del bilancio di Rimini holding, la partecipata come socio unico dal comune di Rimini con il compito di gestire le partecipazione del comune in varie società e che prevede di chiudere il triennio 2013-2015 in attivo grazie ai 2,5 milioni di euro dai dividendi. La delibera è stata inviata al consiglio del 16 maggio con i voti favorevoli della maggioranza (Astolfi e Brunori assenti) e quelli contrari di Pdl e 5Stelle. Lo stesso documento sarà approvato dall’assemblea dei soci il giorno successivo. Una delibera cotta e mangiata.
Dalla minoranza in particolare si sono lavati segni di protesta per via dei tempi stretti per analizzare e discutere un documento corposo che prende decisioni importanti e che sarebbe stato meglio approfondire un po’ di più prima di approvare. Si dà mandato per esempio alla vendita di Servizi Città, la società proprietaria delle reti del gas e per cui a vuoto era andata qualche mese fa un’altra gara, quella in cui il comune era sicuro di riuscire a vendere le reti a Sgr. E invece no. Allora fu colpa della base d’asta troppo alta secondo Sgr: 17milioni di euro, il valore stimato delle reti riminesi del gas. Già nel 2013 è prevista quindi un’altra asta con base più che dimezzata: 8 milioni, che il comune intende reinvestire nel piano di salvaguardia della balneazione (progetto ambizioso per cui però all’appello al momento manca almeno dieci volte tanto gli 8 milioni previsti dalla base d'asta).
Dal comune, che di quei soldi ha bisogno e che vuole vendere la società anche perché a gestirla non ce la fa, non parlano di svalutazione delle reti bensì di un acconto vicino al valore della partecipazione (7,3 milioni) risultante dalla considerazione non del valore industriale (oltre 17milioni) ma delle ‘immobilizzazioni nette di località’. Chi comprerà Servizi Città a 8 milioni, probabilmente Sgr (che aveva a suo tempo parlato di sovra valutazione rispetto alla base di 17 milioni), dovrà infatti sottoscrivere una polizza fideiussoria con cui s’impegna a saldare al Comune per intero la cifra del valore effettivo delle reti del gas che un perito successivamente stabilirà. La delibera parla, a tutela e garanzia di Holding, di una clausola di futuro conguaglio del prezzo. In pratica il prezzo di acquisto sarà diviso in una parte fissa (quelle definita in sede di gara) e una parte variabile che sarà determinato in occasione del banco per l’affidamento del servizio di gestione del gas naturale nel 2015, da pagare solo all’esito della gara e che corrisponderà alla differenza tra quanto già pagato per l’acquisto di Servizi città e il valore delle reti successivamente stabilito. Sgr dal suo canto potrebbe essere interessata all’acquisto delle reti anche per rafforzare il suo monopolio in vista del successivo bando.
Nel bilancio si toccano anche le singole partecipate, da Aeradria al Palas. Per il palacongressi i soci pubblici (Comune di Rimini, Provincia e Camera di Commercio) devono coprire in parti uguali 68 dei 104 milioni per l'opera. I problemi non mancano. Se la Provincia a oggi non ha versato due annualità (3 milioni in totale) non si può dire che vada meglio sul fronte privato: ancora l’ingranaggio delle royalties stenta a funzionare. Anche sul fronte della vendita dei terreni della Fiera ancora non è arrivata. In rosso anche il Caar a causa di un mutuo, ma il cui passivo sta rientrando ed è sceso dalla cifra di oltre mezzo milione all'anno a 70mila euro.
Rimini holding prevede anche lo snellimento degli organi amministrativi di Amir e Anthea (che passeranno rispettivamente da 5 e 3 amministratori a un amministratore unico) e Caar con un cda dimagrito da 9 a tre membri. La società parla anche della necessità di inventariare immobili e beni non produttivi che di volta in volta possono essere venduti per fare cassa, possibilità davanti a cui per ora l’assessore al bilancio si è messo di traverso.